.

domenica 29 novembre 2015

Kelianne | La tarda pubertà.

Kelia Anne MacCluskey  fa colazione con due uova fritte e un paio di donuts.
Beata lei!
 Per quanto mi riguarda riesco sempre a dissacrare il mito de “il pasto più importante” con un paio di caffè bruciati , ma vabbè di me ne parliamo poi.
Kelianne ha 21 anni ,viene da Denver ( sì sta in Colorado)  e studia alla
Savannah College of Art & Design ma prima del collage ha dovuto sciropparsi la più totale chiusura mentale e culturale frequentando 
una scuola superiore di stampo puritano.

Predicavano la purezza dell’animo e del corpo , il sesso era un taboo , la castità un vero e proprio obbligo , le donne dovevano fare l’uncinetto , gli uomini alla cava e credo neanche Jersey Shore si potesse vedere. 
L’incubo puritan-buonista finisce con l’iscrizione alla Savannah dove Kelianne capisce che in realtà il mondo di noi giovani funziona in un modo diverso  , in un modo più liberale , un po’ come Breaking Amish
Ogni tanto beviamo e facciamo sesso. 


A:Cosa pensi del sesso?
 
K: Il sesso è l’atto più bello e al contempo importante che ci sia, deve necessariamente essere intenzionale e speciale [..] 
Obbligare alla castità non è solo sessista ma anche falso!
Le ragazze hanno valori solidi al di là di qualsiasi pratica sessuale.


Nel suo ultimo progetto “True Love Waits” , Kelianne ,armata di sarcasmo e capacità narrativa sicuramente fuori dalla norma , riesce a creare un  catalogo ideologico-visivo di oggetti , colori e circostanze che riflettono l’esigenza di comunicare com’è arrivare alla pubertà troppo tardi.
Le foto di Kelia sembrano comporre il trailer del sequel de “Il giardino dellevergini suicida” di Sofia Coppola  : K. evoca un posto fuori dal tempo , un posto dove le ragazze sono vittime dell’adolescenza e della rigidità dei grandi.


Potete trovare Kelia un po’ ovunque ( sotto vi lascio i crediti) ma vi consiglio soprattutto di seguirla su Instagram , dove ha costruito un vero e proprio diario fotografico , così non vi perderete niente. 
A differenza di altri autori Kelia si dimostra molto favorevole ai nuovi social networks e si domanda il motivo per cui molti siano restii  , d’altronde :

“Non importa chi fotografa , o come lo fanno.
Una buona foto è valida di per sè”.