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giovedì 17 dicembre 2015

Roberto La Forgia | Il dada illustrativo

Roberto LaForgia, nato nell'83 a Treviso, fumettista  videomaker e di recente anche illustratore, collabora da tempo con moltissime testate giornalistiche e ultimamente con Beppe Severgnini, La Lettura e Il Fatto Quotidiano.
Considerato prematuramente da me un radical chic, tipico milanese acculturato con la passione per le atmosfere Duchampiane influenzate dal Futurismo, Surrealismo e da una dose massiccia di Toulouse-Lautrec .
Si rivela, invece,  ricco di personalità, senza peli sulla lingua e anzi così tanto irreverente da  non  farsi scrupoli a criticare le mie domande , ovviamente mai superando il limite che ci viene imposto dalle buone maniere. 
Vedrete.


Amante del disegno fin da bambino, il Roberto adolescente decide di sopprimere momentaneamente questa sua passione iscrivendosi al Liceo Scientifico, ma "dopo tre mesi disastrosi" si trasferisce al Liceo Artistico , rimarcherà ,successivamente , la sua strada all'Accademia di Belle Arti di Venezia (città mai vissuta a pieno, che non ha minimamente segnato l'animo di La forgia); in questi anni spazia tra diverse arti: il fumetto, la pittura, i video fino ad arrivare all'illustrazione.                                             

Da tre anni R. è a Milano , città che lo ha aiutato a scoprire una parte della sua personalità più “lirica e fluorescente”,  fa colazione con una tazza di tè e dell'uovo strapazzato.

Roberto non ama catalogarsi in schemi prestabiliti, il suo non è uno stile definito, la coerenza formale non è la sua priorità.
Ama farsi trasportare, ammaliare da tutti quegli stimoli, energie, visioni che ogni giorno contribuiscono a modellare le nostre intenzioni ed emozioni.



Possiamo definirlo come freelance, professionista,  ma forse  caparbio potrebbe andar meglio.
In un periodo storico così assurdo, abbiamo chiesto a Roberto come  avesse  trovato lavoro in Italia , e un po’ ci ha spiazzato :

 "
La superficie di questo pianeta è composta prevalentemente da zone in cui il mestiere dell'arte è considerato del tutto irrilevante, altre in cui è vietato, altre in cui si muore di fame o si combatte una guerra, poi c'è una buona percentuale di distese di acqua e di sabbia. E poi ci sono Paesi come il nostro in cui arte e mercato vivono un legame millenario. Il lavoro qui in Italia l'ho sempre trovato chiedendo alla gente di farmi lavorare"




Purtroppo ogni giorno ci ritroviamo a combattere contro 35 miliardi di persone che reputano l’Italia solo come laterra dei cachi , è per questo che fa sempre molto piacere trovare qualcuno che dice le cose come stanno , senza pessimismi o vittimismi :

"Conosco molti artisti che operano in Italia il cui lavoro è parte preziosa della mia esistenza e non parlo solo dei maestri ma di amici, coetanei e più giovani di me. Non lo so se possiamo considerarci un punto di riferimento per gli altri Paesi e non penso che sia neanche necessario esserlo ma da quello che vedo l'Italia gode di una buona reputazione all'estero. Le accademie e gli Istituti d'arte e design sono frequentati da ragazzi e ragazzi che arrivano da tutto il mondo. All'estero esistono sicuramente dei punti in cui le cose vanno meglio ma qua non si tratta di fare una gara"


ROBERTO LA FORGIA  facebook | tumblr