Luisa è un’artista a tutto tondo , ha tanto da dire e sa come farlo , in genere
fotografa.
E’ autodidatta , ha imparato bene.
Ha l’età giusta per ricordarsi di almeno 8 Sanremo condotti da Pippo Baudo ma soprattutto ha l’età giusta per smettere di perdere tempo a fare grandi progetti , di vivere nel disincanto delle ambizioni insomma ha l’età giusta per capire che se si vuole fare una cosa , la si deve fare.
E’ per questo che Luisa fa colazione camminando ,perché chi si ferma è perduto e chi è perduto non ha saputo mettersi in gioco ( o forse è sfigato).
I lavori di Luisa non sono fotografie , non sono semplici fogli di carta stampata , incorniciati e appesi un po’ a casaccio , Luisa racconta storie.
Sono pagine di un romanzo che l’artista scrive giorno dopo giorno , come un giardino che riceve le cure più materne .
E’ autodidatta , ha imparato bene.
Ha l’età giusta per ricordarsi di almeno 8 Sanremo condotti da Pippo Baudo ma soprattutto ha l’età giusta per smettere di perdere tempo a fare grandi progetti , di vivere nel disincanto delle ambizioni insomma ha l’età giusta per capire che se si vuole fare una cosa , la si deve fare.
E’ per questo che Luisa fa colazione camminando ,perché chi si ferma è perduto e chi è perduto non ha saputo mettersi in gioco ( o forse è sfigato).
I lavori di Luisa non sono fotografie , non sono semplici fogli di carta stampata , incorniciati e appesi un po’ a casaccio , Luisa racconta storie.
Sono pagine di un romanzo che l’artista scrive giorno dopo giorno , come un giardino che riceve le cure più materne .
L. riprende un mondo nuovo , dove la sessualità e il genere non trovano sfogo , una realtà specchio dell’io, un posto in cui le etichette non esistono e si gioca ad essere un po’ se stessi. Un approccio come dice lei “didattico, umano” , niente di sociale o politico , le donne dell’artista non sono le pussy riot che attaccano Berlusconi in cabina elettorale , non sono le puttane del metrò ma neanche le clarisse , sono semplicemente femmine. Sono donne che riflettono , che uniscono l’erotismo delle loro forme con la monumentalità dell'antichità. L’ultimo progetto di Luisa si chiama Osmosi ( sì e l’avete pure studiata in biologia,capre) e nasce dalla collaborazione con il Servizio Educativo del Museo Archeologico di Napoli .
Un viaggio all’interno del museo della nostra coscienza
, tra le curve di una donna-venere e la
mitologia , la leggenda.
”Osmosi è la parola chiave che raggruppa, le dualità, gli abbracci, le sfumature del mito e della pelle che quelle foto racchiudono, a fine di un anno di ricerca e sperimentazione.” LUISA TERMINIELLO facebook |tumblr |