Cambiare la propria vita all’improvviso, ricominciare tutto daccapo, disegnare l’intero giorno, avere come unici amici una matita e un foglio, superare le difficoltà affacciandosi ad nuovo mondo, sono operazioni difficili ma soprattutto coraggiose.
Ma vi immaginate una vita in cui non si rischia? Una vita in cui non si salta? Dove si resta fermi al trampolino rimuginando sugli errori o sugli “e se avessi fatto” ?
In verità si può vivere così ma si vive male.
Ad esempio Davide ha preferito vivere bene ; ha saltato.
Davide, dell’84, è un illustratore freelance.
Nato e cresciuto a Bologna, fa una colazione da tipico italiano: caffèlatte e biscotti.
Ben presto però il suo estro artistico rispunterà fuori e lo costringerà , a 24 anni, a cambiare radicalmente vita e ad approcciarsi al mondo dell’illustrazione.
Così si trova questo nuovo interesse e decide di coltivarlo seguendo corsi prima allo IED di Milano, poi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove sarà influenzato da un insegnante.
La ricerca di un proprio stile è stata lunga e difficile, ma oggi D., svezzato con la cultura pop americana, con Edward Hopper, René Magritte e illustratori contemporanei, si autodefinisce ironico, surreale e concettuale.
Nell’Utopia di Davide dovrebbe esserci una tutela più attenta delle risorse ambientali, un controllo maggiore della produzione industriale e un’economia meno bulimica dal momento che la velleità dell’illustratore bolognese è quella di comunicare, tramite i suoi lavori, la mancanza di centralità dell’individuo in una società che ci sta letteralmente divorando.
“Trovo che la realtà di oggi sia molto complessa, da un lato ricca di stimoli, dall’altro nevrotica e a tratti alienante.”
Nell’invadente mondo tecnologico di oggi, ma che ci offre
maggiori opportunità di comunicazione e informazione, D. ci rivela che non gli
dispiacerebbe fare una capatina nel passato e mettere in casa un videogioco
cabinato targato ‘90s .
“Non sono un fanatico della moda vintage ma mi diverte questa attenzione per gli oggetti in disuso, a volte sembra un interesse solo archeologico, altre volte ci sono ragioni diverse.”
Davide Bonazzi | Facebook